Santa Maria di Leuca: tra mare e tradizione
Santa Maria di Leuca (Lèviche in dialetto salentino) è la propaggine più meridionale tra i vertici ideali del Salento, insieme a Taranto e a Pilone. È il centro abitato più a Sud dell'intera provincia di Lecce.
Non a caso i romani chiamarono la zona del promontorio dove si erge il famoso Santuario di Maria “De Finibus Terrae” cioè ai confini della terra, per indicare l’estremo limite dei “Cives” (cittadini), al di là del quale cominciavano i “Provinciales”. Il nome Leuca invece deriva dall’appellativo “Leucos” con cui i coloni greci indicavano (la) bianca terra ridente rischiarata dal sole.
Nonostante l'estremo tacco d'Italia sia identificabile con Punta Ristola, Punta Mèliso (probabilmente per l'importanza che le deriva dal sovrastante faro) chiude convenzionalmente, insieme a Punta Alice in Calabria, il Golfo di Taranto.
Sempre a punta Mèliso viene posto, secondo una convenzione nautica, il punto di separazione fra la costa adriatica (ad est) e la costa ionica (a ovest). Ma, al di là delle convenzioni, il fatto che da Santa Maria di Leuca sia talora visibile, in determinate condizioni, una linea di separazione longitudinale, ben distinguibile cromaticamente ha da sempre suggerito alla fantasia popolare un confine fisico fra i due mari.
Oltre che la passeggiata di rito fino alla terrazza del faro per godere del panorama unico di scogliere e spiagge che caratterizzano questa punta estrema di sud, nessun turista può farsi mancare le meravigliose escursioni in barca dal porto di Leuca verso le famose grotte che si trovano tra le scogliere: la grotta delle Tre Porte, la Porcinara, la Grotta del Diavolo, la Grotta delle Vore solo per citare le più famose.
E sempre dal porto a Ferragosto la statua della Madonna viene imbarcata su una barca di pescatori, e seguita in processione da altre barche, per essere poi ricondotta nella chiesa del Cristo Re, fino alla più pagano, ma attesissimo rito dei fuochi d’artificio sul mare che attirano ogni anno a Leuca migliaia di persone che si danno appuntamento per salutare la grande festa di metà estate.
Altra caratteristica che da sempre affascina i visitatori della cittadina sono le ville ottocentesche, costruite secondo vari stili per la maggior parte dagli architetti Ruggeri e Rossi. Se ne contano più di 43, anche se alcune di queste appaiono in disuso o profondamente trasformate.
Non a caso i romani chiamarono la zona del promontorio dove si erge il famoso Santuario di Maria “De Finibus Terrae” cioè ai confini della terra, per indicare l’estremo limite dei “Cives” (cittadini), al di là del quale cominciavano i “Provinciales”. Il nome Leuca invece deriva dall’appellativo “Leucos” con cui i coloni greci indicavano (la) bianca terra ridente rischiarata dal sole.
Nonostante l'estremo tacco d'Italia sia identificabile con Punta Ristola, Punta Mèliso (probabilmente per l'importanza che le deriva dal sovrastante faro) chiude convenzionalmente, insieme a Punta Alice in Calabria, il Golfo di Taranto.
Sempre a punta Mèliso viene posto, secondo una convenzione nautica, il punto di separazione fra la costa adriatica (ad est) e la costa ionica (a ovest). Ma, al di là delle convenzioni, il fatto che da Santa Maria di Leuca sia talora visibile, in determinate condizioni, una linea di separazione longitudinale, ben distinguibile cromaticamente ha da sempre suggerito alla fantasia popolare un confine fisico fra i due mari.
Oltre che la passeggiata di rito fino alla terrazza del faro per godere del panorama unico di scogliere e spiagge che caratterizzano questa punta estrema di sud, nessun turista può farsi mancare le meravigliose escursioni in barca dal porto di Leuca verso le famose grotte che si trovano tra le scogliere: la grotta delle Tre Porte, la Porcinara, la Grotta del Diavolo, la Grotta delle Vore solo per citare le più famose.
E sempre dal porto a Ferragosto la statua della Madonna viene imbarcata su una barca di pescatori, e seguita in processione da altre barche, per essere poi ricondotta nella chiesa del Cristo Re, fino alla più pagano, ma attesissimo rito dei fuochi d’artificio sul mare che attirano ogni anno a Leuca migliaia di persone che si danno appuntamento per salutare la grande festa di metà estate.
Altra caratteristica che da sempre affascina i visitatori della cittadina sono le ville ottocentesche, costruite secondo vari stili per la maggior parte dagli architetti Ruggeri e Rossi. Se ne contano più di 43, anche se alcune di queste appaiono in disuso o profondamente trasformate.